Secondo San Tommaso, l'economia è semplicemente il governo della casa, una disciplina attinenente alla sfera privata dell'uomo come individuo o famiglia ed è separata e considerata di minore importanza rispetto alla filosofia, all'etica e alla politica. L'attività pubblica e di governo dello stato non sono considerati un oggetto di studio dell'economia, ma soltanto della politica.
Nello stile tipicamente medievale di privilegiare la "sostanza" della questione, San Tommaso, invece di additare la sterilità del denaro come argomento principale contro l'usura, si focalizzò sul concetto di "misura" osservando che, da quando la moneta ha un valore fisso stabilito dalla legge, la stessa natura "formale" della moneta deve rimanere fissa, invariata. Il suo potere d'acquisto, invece, può normalmente oscillare in rapporto alle variazioni nell'offerta dei beni. Quando invece, ci si arroga il potere di manipolarne il valore addebitandone gli interessi, si adultera l'essenza stessa della moneta, violando la Legge Naturale. Nella teologia tomistica, il lucro viene considerato lecito quando è "ragionevole" e quando è voluto per scopi onesti, come p.es. il mantenimento della propria famiglia, il decoro della città, l'elemosina ai poveri. E' questa la filosofia tomistica in campo economico, cioè San Tommaso sentiva di non poter far altro che affidarsi alle buone intenzioni dell'affarista.
"Il valore dei beni economici è determinato dal fabbisogno umano ed è misurato da un prezzo monetario, scopo per il quale la moneta è stata inventata".
John Locke è un filosofo britannico (1632-1704), tra i fondatori dell' Illuminismo europeo e uno dei maggiori esponenti dell'Empirismo.Secondo Locke, è soprattutto la moneta a causare l'accumulo della ricchezza nelle mani di pochi e le diseguaglianze sociali. Pur avendo la stessa capacità lavorativa naturale, gli uomini producono una diversa ricchezza a causa delle politiche mercantilistiche che favoriscono l'accumulo della moneta da parte di alcuni soggetti economici. Questa, secondo John Locke, è la causa della distribuzione iniqua delle ricchezze e delle proprietà.
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